silvestrini

“Il problema dell’Italia non sono gli artigiani e le piccole imprese”, il vero problema è che c’è ancora un pezzo di classe dirigente che sostiene questa tesi. Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA, rivendica il ruolo delle imprese artigiane nel Paese parlando all’incontro pubblico in occasione dell’assemblea di CNA Rimini durante il quale sono intervenuti il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e il presidente di CNA Rimini Mirco Galeazzi.

“Le nostre città sono belle grazie al genio artigiano – ha detto – lo storia artigiana è fatta di voglia di innovare” ma l’Italia oggi è chiamata a una grande sfida: entro dieci anni tornare a ritmi di sviluppo che non vediamo da 40 anni. E per rimettere in piedi il Paese “serve una grande comunità”. Il ruolo dell’artigianato è stato fondamentale durante la pandemia così come quello della rappresentanza. “Come CNA abbiamo aiutato nell’emergenza – ha sottolineato Silvestrini – siamo stati vicino alle imprese, abbiamo favorito il dialogo e l’interlocuzione tra gli imprenditori e le istituzioni, a livello nazionale e territoriale”.

Una funzione complessa quella della rappresentanza perché “passare dalla rivendicazione alla proposta non è semplice. Ma CNA cerca sempre di essere propositiva coniugando le esigenze delle imprese con quelle del Paese” e in questa fase cruciale “abbiamo bisogno di sostanza e di qualità”.

Silvestrini ha ribadito tuttavia la necessità di una visione e di un progetto per il futuro del Paese. “Ne hanno bisogno i cittadini e le imprese”. E allora occorre mettere mano “alle riforme vere, anche scontentando qualcuno, ma necessarie per rimettere il Paese sul sentiero della crescita. Dobbiamo saper coniugare l’innovazione tecnologica, il digitale con l’intelligenza e l’umanità”. Il segretario generale della CNA indica alcune riforme come la burocrazia, “una riforma vera e da realizzare con urgenza. Una riforma che deve essere anche una rottura rispetto al passato”. E’ arrivato il momento di “dare fiducia ai cittadini e alle imprese riducendo adempimenti e procedure e poi si facciano controlli seri”.

Ma servono anche politiche industriali e capacità di scegliere gli asset sui quali puntare come il turismo. “Il Recovery Plan – ha detto – è un’occasione storica che non possiamo mancare”.

Il ruolo fondamentate di artigiani e micro imprese è stato sottolineato anche dal presidente Bonaccini che ha evidenziato che “dobbiamo sostenere le piccole nei processi di internazionalizzazione. “Stiamo uscendo dal tunnel. Ho condiviso il rischio calcolato del presidente del Consiglio, ma dobbiamo scongiurare aperture scriteriate per evitare nuove chiusure che il Paese non sopporterebbe”.