I venti della recessione soffiano sull’economia mondiale con l’acuirsi della crisi energetica e la spirale inflazionistica e sul cupo scenario incombe inoltre l’incertezza della politica monetaria per contrastare la corsa dei prezzi. E’ quanto scrive Sergio Silvestrini, Segretario Generale CNA, in un editoriale pubblicato sul quotidiano Il Foglio.
La declinazione della congiuntura sull’Italia e l’Europa evidenzia che le ragioni che alimentano il clima recessivo sono di natura esogena. Se non si può intervenire sulle cause si devono adottare misure e strumenti per contrastarne gli effetti negativi.
A livello continentale è urgente recuperare lo spirito e le politiche sperimentate per fronteggiare la pandemia frenando le tentazioni individualiste che finiscono per generare distorsioni a un mercato interno già traballante e rendono ancora più impervio il percorso di modernizzazione della governance europea.
Sul piano nazionale il nuovo Governo è chiamato ad agire immediatamente. La gelata dell’economia e l’impennata dei prezzi produrranno una contrazione dei consumi, la compressione del potere d’acquisto, una frenata delle esportazioni. Per compensare tali andamenti la strategia di politica economica è obbligata. Da un lato mantenere le misure di contenimento delle bollette e dall’altro accelerare gli investimenti pubblici e stimolare quelli privati.
Gli spazi offerti dalle finanze pubbliche dovranno essere saldamente ancorati su queste due direttrici. Sul capitolo investimenti, il 2023 dovrà almeno rispettare la programmazione di spesa pubblica collegata al Pnrr che si traduce in oltre 40 miliardi di euro.
Altrettanto fondamentale sarà l’azione di stimolo agli investimenti privati, mettendo anche ordine nel variegato sistema degli incentivi a partire dalle procedure di assegnazione che sempre più spesso somigliano a una lotteria.
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