siracusa

“Il superamento sostanziale del divario tra Nord e Sud credo davvero che sia la grande sfida per il nostro Paese. Non bisogna più vedere il Sud come marginalità irrecuperabile” così Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, all’assemblea di CNA Siracusa “Ripartiamo insieme”.

“Il Sud deve però aiutarsi: penso alla quantità enorme di risorse a disposizione del Mezzogiorno nel prossimo quinquennio. Basti pensare al 40% del Recovery Fund insieme ai fondi strutturali. Altro che piano Marshall. Sono cifre enormi in attesa di essere impegnate con intelligenza, determinazione, capacità di selezione dei progetti, capacità di fare progetti”.

Per il segretario generale, la seconda condizione indispensabile per il superamento del gap tra Nord e Sud è la valorizzazione delle intelligenze delle nuove generazioni: “Tanti giovani siciliani, in genere tra i più bravi, vanno alla ricerca di lavoro all’estero. Dovremmo attrarli per fare impresa nella propria terra che amano in modo particolare. Devono ritornare e ridiventare un valore aggiunto della comunità”.

Sergio Silvestrini sottolinea poi come il senso di comunità sia fondamentale: “É necessario avere uno spirito individuale, ma allo stesso tempo essere persone della comunità, sapere legare con gli altri, fare filiere, innovare, aprirsi verso il mondo, sapendo che le sfide della globalizzazione sono ardue, impegnative. C’è bisogno di una comunità che aiuti le imprese a crescere, che dia loro sicurezza per investire e certezza di prospettiva” ha aggiunto Silvestrini. “Le comunità – ha poi aggiunto- dovrebbero animare la decisione pubblica, incluse le associazioni di rappresentanza”.

Ecco perché, secondo Silvestrini, “la CNA deve essere all’altezza di questa grande sfida e aiutare le imprese a essere vincenti sul mercato, in modo diverso da quello che facevamo anni fa. Mettersi in discussione, ogni tanto, è necessario. Noi lo abbiamo fatto, credo per questo che la CNA sia una grande organizzazione”.

Classe politica, classe dirigente e mondo delle imprese “devono essere consapevoli – secondo Silvestrini- che l’innovazione va fatta. Vanno sfruttate tutte le condizioni di incentivazione che verranno, e se tutto questo accadrà, sono certo che anche le piccole imprese, direttamente con effetto moltiplicativo successivo, godranno di enormi benefici. Penso che il Pnrr sia davvero una frustata al nostro sistema economico”.

Silvestrini pone quindi l’attenzione sulle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza rispetto a “innovazione tecnologica, digitalizzazione, ambiente, sanità“, ovvero le riforme definite insieme all’Europa. Sul fronte del fisco, occorre che “aiuti gli investimenti e non li disincentivi, che aiuti e non disilluda i piccoli imprenditori ad inventarsi un futuro”.

In ultimo, ma non per importanza, lo snellimento della burocrazia: “occorre una rivoluzione copernicana nella burocrazia. I nostri imprenditori hanno da sempre un atteggiamento critico nei confronti della questione fiscale, ma ancora di più rispetto verso la pressione burocratica che è, ormai, insostenibile. Occorre tagliare e dare fiducia agli imprenditori – conclude – senza mettere troppe regole per facilitarli la vita e, solo, in un secondo momento si interviene a controllare l’eventuale malfatto. Così come fa parte importante del mondo anglosassone. I buoni esempi vanno sempre seguiti”.

L’appuntamento ha segnato l’elezione del neopresidente provinciale, Gianpaolo Miceli