Il direttivo di Rete Economia-WirtschaftsNetz*, riunitosi oggi, ha esaminato i dati sul nuovo sistema di promozione dell’economia attivato a maggio 2015, incentrato sul fondo di rotazione. I dati, presentati stamane dal presidente della Provincia, Arno Kompatscher, sono stati analizzati anche alla luce della recente vicenda della cooperativa edilizia Cle, che rischia di avere un forte impatto sul capoluogo.

La crisi della Cle, che il direttivo auspica venga risolta in tempi rapidi per il bene della città e dell’intera provincia, è stata occasione di riflessione sul sistema di sostegno all’economia che, attualmente, vede oltre 100 milioni di euro disponibili nel fondo di rotazione per finanziare diverse attività delle imprese, dall’acquisto di macchinari alla formazione, ma non contempla meccanismi flessibili in grado di rispondere a reali e improvvise esigenze del mondo economico.

Nato per accedere a finanziamenti a tassi molto agevolati, il fondo di rotazione, così com’è strutturato, rischia di essere poco appetibile per le imprese a causa delle condizioni molto favorevoli di accesso al credito praticate dalle banche. Per ottimizzare la disponibilità finanziaria della Provincia, secondo Rete Economia-WirtschaftsNetz, è opportuno dirottare parte delle risorse del fondo di rotazione verso nuovi strumenti che consentano l’accesso a finanziamenti per la liquidità di piccole aziende non pagate o saldate con molto ritardo da grandi imprese o enti pubblici in difficoltà. Si chiede alla Provincia di valutare la creazione di un fondo di garanzia per la liquidità, da strutturare insieme alla banche e con la partecipazione dei consorzi di garanzia Confidi e Garfidi. Un’altra ipotesi, in passato annunciata dalla Provincia e prevista inizialmente nel programma della finanziaria pubblica Südtirol Finance, ma ancora non concretizzata, contempla i prestiti partecipativi ad aziende in crisi ma con reali prospettive di ripresa tramite un piano industriale e finanziario “certificato” dai consorzi di garanzia, dalle banche creditrici e dalla stessa Südtirol Finance. Una terza ipotesi percorribile è quella del “mezzanine financing” (debito mezzanino).

Si tratta di strumenti che, se attivati in passato, risulterebbero oggi utili per intervenire nella crisi della Cle e sarebbero altrettanto utili in situazioni future analoghe, a salvaguardia delle aziende e dell’occupazione.

 

*Rete Economia-WirtschaftsNetz è il coordinamento nato a giugno 2013  per iniziativa di Cna-Shv, Confesercenti, Confcooperative e Legacoopbund, le quattro associazioni di categoria molto presenti nei centri urbani di fondovalle. Insieme, le quattro associazioni rappresentano 7.000 imprese e 16.000 addetti di svariati settori economici e del Terzo settore.

 

 

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