Si continua a parlare di semplificazione, ma, a nostro avviso, senza conoscere fino in fondo le attuali procedure ed i tempi necessari per l’espletamento degli adempimenti tributari nell’era del fisco telematico. Senza questa conoscenza di fondo, anche la soluzione di un problema serio, diventa, in realtà, un ulteriore problema da gestire.

Questo è il caso della soluzione annunciata alla doppia rata di versamento delle imposte in base alla dichiarazione 2018 in scadenza il prossimo 20 agosto 2018, da ultimo sottolineata dalla Commissione Finanze e tesoro del Senato con una Risoluzione presentata il 20 luglio 2018 e annunciata nella seduta n. 26 del 25 luglio 2018.

E’ vero, infatti, che a causa del calendario 2018, i contribuenti che, legittimamente, hanno scelto di effettuare i versamenti relativi alle imposte dovute in base alla dichiarazione UNICO-2018 con a maggiorazione dello 0,40% ed utilizzando, altresì, la facoltà del versamento rateale, si trovano a dover versare sia la prima che la seconda rata delle imposte dovute il prossimo 20 agosto.

Ci risulta che sia in procinto di emanazione un DPCM che consentirebbe a questi contribuenti di spalmare una delle due rate del 20 agosto nelle ulteriori rate in scadenza il 17 settembre, il 16 ottobre ed il 16 novembre 2018.

Come è evidente si interviene su l’esigenza vera di tante imprese che, proprio alla luce di evidenti difficoltà finanziarie, hanno cercato di dilazionare al massimo i versamenti, generando, però una rata doppia proprio in un mese nel quale le entrate finanziarie spesso sono al minimo.

Tuttavia questa possibilità rimarrà solo sulla carta per quasi tutte le imprese che ne potrebbero usufruire, perché i tempi con la quale sarà affrontata sono I.N.C.O.M.P.A.T.I.B.I.L.I con i tempi necessari per adeguare le procedure informatiche per la generazione dei versamenti fiscali.

In primo luogo, infatti,  dovranno essere modificati tutti i software gestionali utilizzati dagli intermediari per la generazione di versamenti fiscali. Allo stato, nel momento nel quale si chiede al programma di generare i versamenti con riferimento alla scadenza del 20 agosto, sono prodotte due righe per ogni versamento dovuto targandoli come prima e seconda rata.  Il “nuovo” programma che potrà essere effettuato solo dopo l’emanazione del DPCM dovrà, invece, produrre, solamente una riga di versamento e spalmare la seconda nelle ulteriori tre rate con la conseguenza di modificare anche gli importi degli interessi dovuti.

Oltre a questo problema prioritario c’è anche da considerare che proprio considerando il mese di agosto, la maggior parte degli intermediari ha già prodotto tutte le deleghe di versamento relative alla scadenza del 20 agosto e nella giornata di oggi o, al massimo, nella giornata di domani saranno inviate alle banche.

In specie per gli intermediari che hanno un portafoglio clienti elevato, il processo di generazione dei versamenti tributari, infatti, è molto complesso. Si parte con la generazione dei modello F24 col le procedure informatiche a disposizione. Per una nostra sede questo ha voluto dire generare più di 18 mila deleghe di versamento.  Subito dopo vengono effettuati dei controlli, al fine di limitare al minimo gli errori. Dopo la fase di controllo i file sono inviati all’ufficio che ne curerà l’invio agli istituti di credito attraverso le diverse procedure telematiche possibili.

Anche se il DPCM verrà annunciato ufficialmente domani 10 agosto, ormai è tropo tardi. Non c’è più tempo per adeguare tutti i software e, pertanto, gli intermediari, anche rientrando dalle ferie, non avrebbero gli strumenti informatici per revocare tutte le deleghe inviate alla banche per poi generarle di nuovo effettuando tutti i passaggi sopra illustrati, fondamentali per evitare di incorrere in errore.

Con tutta evidenza questa non è semplificazione, ma un ulteriore complicazione e ulteriori difficoltà nel rapporto “fisco-intermediari-imprese”. Nell’era del fisco T.E.L.E.M.A.T.I.C.O, i tempi con i quali di adottano le misure anche di semplificazione, sono essenziali. Chi vuole partire ad ogni costo con la fatturazione elettronica dal prossimo 1° gennaio 2019 senza alcuna sperimentazione dovrebbe già saperlo.