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“Per l’Italia, per il Sud, questa occasione è irripetibile, non possiamo sprecarla. Una volta superata l’emergenza sanitaria, come tutti auspichiamo, bisognerà muoversi con concretezza e rapidità allo scopo di usare al meglio le enormi risorse che l’Europa ci mette a disposizione”. Così il vicepresidente nazionale della CNA con delega alle Politiche di sviluppo del Mezzogiorno, Giuseppe Cascone, ha esordito intervenendo alla campagna di ascolto “Sud, progetti per ripartire” lanciata dal ministro Mara Carfagna.

Cascone ha focalizzato il suo contributo sulla infrastrutturazione delle regioni meridionali, ricordando che dalla propria città, Ragusa, a Catania, distanti poco più di cento chilometri, in treno si impiegano tre ore e mezza, mentre da Catania a Palermo, per un percorso di trecento chilometri, servono altre tre ore. “Pensate ai tempi e ai costi – ha sottolineato – che questo significa per un agricoltore. Come si può combattere l’agguerrita concorrenza internazionale se solo per raggiungere i principali mercati si parte con un così grande svantaggio?”.

Questo svantaggio, però, non pesa solo sul Mezzogiorno. “Se non parte il Sud – ha messo in rilievo – nemmeno il Nord è in grado di competere con l’Europa. Il Sud è determinante come mercato, ma anche come insieme di tante eccellenze imprenditoriali, produttive, turistiche, culturali”. E di questo Sud, e dell’intera Italia, l’ossatura è formata da imprese artigiane, micro, piccole. Imprese che non vanno snobbate ma devono diventare il nucleo della ripresa, tanto più se questa ripresa vuole tenere agganciati tutti i vagoni del sistema Italia. “Un sistema sul quale ancora pesa la cattiva burocrazia, che si accanisce in particolare contro i piccoli e che pertanto deve essere molto alleggerita, perché talvolta favorisce anche l’illegalità, e non solo in certe aree del Sud”, ha concluso Cascone.

 

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