Sul Lago di Como l’ottava edizione dello Yacht Design Forum

Si è svolto dal 26 al 28 ottobre l’ottavo Yacht Design Forum, in tre location diverse nella splendida cornice del Lago di Como. Una tre giorni per fare il punto sullo stato di salute del settore, sulle particolarità della navigazione lacustre e sul futuro della nautica in relazione alla sostenibilità, alle tematiche ambientali e a progetti di propulsione innovativi.

“Chi fa innovazione è soprattutto la subfornitura della nautica. Non i grandi cantieri che, in molti casi, si limitano ad assemblare i componenti – sottolinea Mario Mainero, presidente di CNA Nautica nazionale – Tra le difficoltà, pur in un momento assolutamente favorevole al settore, c’è come in tutto il manifatturiero il problema di reperire manodopera e anche di formare una nuova generazione che possa proseguire alcune specifiche nicchie della filiera, oltre naturalmente a una burocrazia che non aiuta. In particolare, le questioni demaniali rimangono complesse mentre richiederebbero soluzioni concrete. Il rapporto con il demanio è uno degli aspetti più critici e influisce, più che sui cantieri, sui servizi per la nautica da diporto. Ricordo a tale proposito che negli ultimi anni, qui sul Lago di Como, abbiamo assistito ad una contrazione delle imprese della produzione a scapito di imprese che offrono servizi alla navigazione”.

Il settore della nautica si è mostrato resiliente e ha dimostrato adattabilità rispetto agli avvenimenti che hanno contraddistinto gli ultimi quattro anni, a partire dal 2019: nonostante le difficoltà, il settore ha dimostrato di essere in grado di reinventarsi e prosperare, accettando le sfide anche in termini di sostenibilità.

“C’è poi un tema di sottodimensionamento del comparto – sostiene Alessandro Battaglia, di CNA Produzione Nautica. Il settore delle imbarcazioni da diporto è limitato alla produzione nei cantieri e alle attività di rimessaggi e refitting, secondo la classificazione Ateco. Tuttavia, questa definizione esclude una vasta gamma di prodotti funzionali all’industria nautica generati in altri ambiti economici. Questi prodotti comprendono vele, cime, arredi interni, legno per i ponti, utensili di navigazione, eliche, ancore, motori, strumentazione per la navigazione e altro ancora. Sono realizzati in diversi settori, tra cui tessile, legno, metallurgia, meccanica, automazione ed elettronica. Basti pensare che sul Lago di Como, a fronte di una decina di cantieri di produzione, operano oltre 200 imprese della filiera”.