Troppo spesso si enfatizza la quantità invece della valorizzazione economica e commerciale della proprietà industriale ed è questo il vero punto debole del sistema. È quanto ha affermato CNA davanti alla Commissione industria del Senato nell’ambito della discussione sul ddl di modifica al codice della proprietà industriale.

CNA ha sottolineato che l’obiettivo è quello di valorizzare la proprietà industriale non solo dal punto di vista quantitativo nella promozione, ma anche qualitativo in relazione alla possibile commercialità dei titoli registrati. Il grande obiettivo infatti deve essere il rafforzamento dell’intero sistema della proprietà industriale per garantire competitività alle nostre imprese.

Nel merito dei contenuti del ddl “sono apprezzabili le disposizioni volte a vietare la registrazione di marchi evocativi, usurpativi o imitativi e a proteggere temporaneamente disegni e modelli esposti in fiere”.

Meritano alcune osservazioni invece la norma sul cosiddetto “Professor privilege” che non appare convincente. “Non è sufficiente spostare la titolarità della privativa dal ricercatore alla struttura di riferimento per risolvere il tema del difficile rapporto tra istituzioni e organismi scientifici e mondo delle micro e piccole imprese”.

Altro tema riguarda il trasferimento tecnologico. La possibilità che università e centri di ricerca possano dotarsi di uffici di trasferimento tecnologico per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale lascia una oggettiva ed eccessiva discrezionalità su un aspetto per noi fondamentale.