“La tassa rifiuti continua a rappresentare per molte imprese artigiane di Rovigo, soprattutto per quelle che producono oltre ai rifiuti urbani i rifiuti speciali, un balzello che pesa in maniera sempre significativa sui bilanci aziendali già gravati nel 2016 dal conguaglio relativo all’anno precedente, derivante dalla riduzione della quota di abbattimento per quelle attività con contestuale produzione di rifiuti urbani e rifiuti speciali e per le quali non sia possibile individuare le rispettive superfici, richiesto alle imprese dopo che erano stati chiusi i bilanci aziendali 2015”. Lo afferma il Presidente della CNA David Gazzieri in quale afferma la propria contrarietà e stupore rispetto a quanto sta emergendo relativamente alla delibera adottata dal Comune di Rovigo con la quale sono state approvate le tariffe per il 2017 che prevedono, pur in assenza del piano finanziario da parte del soggetto gestore, Ecoambiente, un aumento generalizzato del 3% rispetto alle tariffe 2016.

“E’ da rilevare inoltre, considerato che le utenze domestiche pesano per il 12,81% e quelle non domestiche per il l’87,19% come accanto all’ulteriore aumento vi sia la beffa per molti artigiani quando si dichiara che il costo della Tari nel 2016 era rimasto invariato rispetto al 2015. E’ evidente che lo scontro politico che vi è stato sui rifiuti negli ultimi anni abbia portato come unica conseguenza nonostante le dichiarazioni ottimistiche l’aumento dei costi del servizio che ricadono sulle imprese e sui cittadini accompagnata dalla incapacità di determinare una strategia in grado di sviluppare idonee qualificate e strutturali iniziative finalizzate alla raccolta differenziata dei rifiuti tale da permettere un effettivo abbattimento dei costi.L’impressione che ho raccolto dopo essere stato contattato da vari colleghi artigiani – sottolinea il Presidente CNA – è che si è considerati dei ” bancomat,, che da parte di qualche Amministratore non vi sia la consapevolezza che a causa dell’aumento crescente dei tributi locali in città, si affossino le imprese che ancora stanno affrontando le incertezze della situazione economica e che gli incrementi rappresentino un deterrente per chi intende avviare a Rovigo una nuova attività economica. Non vorremmo poi, allorquando Ecoambiente presenterà il proprio piano finanziario per il Comune di Rovigo dover affrontare un ulteriore incremento delle tariffe considerato che molte imprese artigiane oltre a dover pagare la Tari si devono far carico con ulteriori costi dello smaltimento dei rifiuti speciali. E’ da evidenziare inoltre, come in materia di rifiuti con il recente Decreto del 20 aprile il Ministero dell’ambiente abbia ribadito i criteri per la realizzazione da parte dei Comuni di sistemi per la misurazione puntuale delle quantità di rifiuti urbani ed assimilati conferiti al servizio pubblico di raccolta. Un’ultima considerazione – conclude il Presidente CNA – a riguardo della TARI : è stata introdotta con la Legge di Stabilità 2014, in ossequio al principio comunitario «chi inquina paga»: in buona sostanza si è voluto sancire la corrispondenza tra la quantità di rifiuti prodotti e l’ammontare della tassa, ma tutto ciò non sta avvenendo”.

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