“Siamo moderatamente soddisfatti dell’incontro con il vicepremier Antonio Tajani”. Ad affermarlo il presidente di CNA Toscana, Luca Tonini, riferendosi alla visita che Tajani ha effettuato ieri a Prato per incontrare autorità regionali, sindaci e imprenditori colpiti dall’ondata di maltempo. Nel corso della visita, Tajani ha promesso l’arrivo, entro la fine del mese, di fondi ai comuni colpiti dall’alluvione. Uno stanziamento di 100 milioni a fondo perduto e altri 200 di crediti agevolati, dalla Farnesina, per le imprese che esportano almeno il 3% del loro prodotto.

“Oltre ai provvedimenti messi in campo da Simest, Sace e Ice, che si rivolgono solo alle imprese esportatrici e della relativa filiera, aspettiamo di valutare anche quelli rivolti a tutte le pmi- ha continuato Tonini – in attesa di valutare l’interezza delle misure che saranno messe a disposizione dal governo. Abbiamo bisogno di misure che si possano attivare con rapidità e che permettano alle imprese di ripartire velocemente con le attività. È a rischio la vita stessa di moltissime piccole e piccolissime aziende, non si può perdere tempo”. Il presidente di CNA Toscana descrive, in un’intervista al Corriere della Sera, una situazione catastrofica per gli artigiani, con danni che superano per ora i 100 milioni di euro: “abbiamo imprese piccole e medie spazzate via dal fango e tante altre ancora sott’acqua e irraggiungibili anche dai loro proprietari.”

Sono centinaia, infatti, le imprese invase dall’acqua tra Prato e Pistoia, impianti irrecuperabili o fuori uso, la produzione che fa i conti con uno stop di mesi per poter riportare la situazione alla normalità e un sistema economico in ginocchio.

Dopo l’alluvione il presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi, parla chiaramente di “un pauroso shock che ha colpito il territorio e che influirà molto negativamente sull’andamento economico di tutto il territorio.”

Una regione ferita –  ha aggiunto Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana – in luoghi come Campi Bisenzio, la situazione rimane di vera e propria emergenza. Adesso la parola d’ordine è soccorrere le popolazioni coinvolte cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza. A breve però se ne aggiungerà un’altra: la conta dei danni”.

 

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