Un momento per ritrovarsi, per scambiarsi gli auguri ma anche e soprattutto per riflettere insieme sui diritti dei più fragili. La CNA di Palermo ha voluto festeggiare il Natale in modo diverso dalla consueta cena con brindisi e panettone e così, al Teatro Garibaldi di Palermo, ha organizzato un incontro dal titolo “Un Natale per i diritti di tutti”, dove alla fine del dibattito sono stati i dipendenti della CNA a servire un pasto caldo agli ospiti dei dormitori di Palermo, protagonisti della serata.

“Come CNA abbiamo ancora la speranza di poter dare il nostro contributo alla società – ha detto il Presidente nazionale CNA Dario Costantini che ha tirato le conclusioni della serata – oggi a Palermo con i senzatetto, qualche giorno fa la CNA di Enna ha devoluto il ricavato di una raccolta fondi a organizzazioni di volontariato del territorio, a Bologna sostengono la mensa dell’Antoniano. Il cuore degli artigiani e dei piccoli imprenditori batte, e batte forte. Quindici giorni fa ho fatto il giro dei territori alluvionati, e ho incontrato un imprenditore di 75 anni, che malgrado tutto quello che è successo e i forti danni subiti non lascia i suoi 13 dipendenti per strada. Ci sono forti segnali di speranza in questo Paese. In Italia abbiamo un grosso problema demografico, la CNA ha lanciato un’idea, perché viviamo una situazione paradossale, le imprese non trovano i dipendenti e troppa gente nel Mediterraneo annega, perché non andare nei paesi africani e far nascere scuole di formazione per ragazzi e ragazze e insegnare loro un mestiere spendibile in tutta Europa? Non si può essere così miopi da non vedere dove va il mondo, noi faremo ogni sforzo possibile per dare il nostro contributo, un piccolo tassello dovuto”.

Tante le storie e le testimonianze che si sono susseguite nel Teatro Garibaldi, ripulito e addobbato dalla CNA per l’occasione, dopo anni che non veniva aperto al pubblico. Il primo che racconta la sua storia è Chris Obehi, il viaggio dall’Africa a Palermo e della sua carriera come cantante innamorato di Rosa Balistreri, segue un momento di raccoglimento per il clochard Franco Ferrante palermitano di 55 anni trovato morto proprio due giorni fa, viveva per strada da quattro anni ed è stato trovato senza vita nel suo giaciglio sotto i portici di via Guardione a Palermo.

Poi gli interventi di chi ogni giorno si impegna nel sociale, Anna Ponente del Centro Diaconale La Noce-Istituto Valdese, Laura Nocilla dell’Unità Organizzativa Casa dei diritti. “Le persone si aiutano perché è un loro diritto, – dice Agnese Ciulla, della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, durante il suo intervento – il lavoro delle associazioni è fondamentale ma spetta agli enti pubblici, al governo, attivare i servizi, questo è fondamentale ricordarlo. I dormitori devono sparire e le persone devono essere accompagnate verso le case, anche se è un percorso faticoso. La presa in carico delle persone che vivono per strada, passa dalla salute, dalla casa e dal lavoro. Chi è in povertà assoluta non va guardato con un’ottica di assistenzialismo ma di affermazione dei diritti fondamentali”.

A seguire l’intervento di Lina Trimarchi dell’associazione Io sono l’altro che Franco Ferrante lo conosceva da anni. “Di questi tempi dobbiamo cercare di essere meno egocentrici e meno individualisti, – dice Don Sergio Ciresi della Caritas Palermo – il male della nostra società è la solitudine e l’alienazione, bisogna trasmettere all’altro che ci siamo, che siamo presenti”. Dopo è intervenuto il giornalista Massimo Brizzi che ha presentato il libro “Aldo e Helios”, la storia del mimo parigino Aldo che viveva sotto i portici di piazzale Ungheria e il suo gatto Helios, purtroppo lui è stato ucciso nella notte del 18 dicembre del 2018.

La serata si è conclusa con la “Cena della fratellanza, dell’amicizia e del rispetto“, servita da tutti i rappresentanti della CNA.