Si scrive, nella sua forma abbreviata, Iiph. Si declina, per esteso, in ‘Italian Institute for Planetary Health’: istituto italiano per la salute planetaria. E’ un nuovo e ambizioso progetto di respiro internazionale, presentato a Milano proprio in questi giorni, e nato dall’unione fra il ‘Mario Negri‘ e l’Università Cattolica, con la partecipazione di Vihtali (spin off della Cattolica dedicato alla promozione della ricerca sui servizi sanitari).
L’istituto, che sarà presieduto da Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia e Aviva Italia, si propone di promuovere ricerche scientifiche con l’obiettivo di identificare i nutrienti che hanno maggiore impatto sulla longevità e sulla salute della popolazione e dei singoli individui.
Tra i primi progetti dell’Iiph c’è anche lo studio di fattori che incidono sull’invecchiamento, partendo dalla mappatura dell’Italia con analisi dai punti di vista genetico, biologico, molecolare, epidemiologico e ambientale. Le analisi dei dati saranno ampliate con comparazioni con un Paese parecchio distante dal nostro anche per abitudini alimentari: il Giappone, che vanta, però, come il Belpaese, un’elevata longevità.
Esistono cibi che ammalano e cibi che guariscono? L’istituto si occuperà di analizzare anche questo. Verranno perlopiù esaminati differenti modelli alimentari attraverso tecnologie avanzate quali la genomica e l’intelligenza artificiale per sapere quante sostanze ci sono negli alimenti di cui ci nutriamo quotidianamente, con attenzione particolare anche ai cibi meno costosi, consumati da una fascia di popolazione meno abbiente.