Il presidente nazionale CNA, Daniele Vaccarino, ha scritto al ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, per sollevare l’attenzione sulle problematiche legate all’attività di controllo periodico sugli autoveicoli presso i centri di revisione autorizzati. Problematiche che rischiano di paralizzarne l’attività, mettendo a rischio circa 8.500 attività, che impiegano oltre 20.000 addetti, oltre che la sicurezza stradale. Nella lettera al titolare del dicastero, Vaccarino spiega: “Con il recepimento nel nostro ordinamento della direttiva comunitaria sui controlli periodici dei veicoli a motore 2014/45/UE (Decreto Ministeriale 19 maggio 2017, ndr) è stata introdotta la figura dell’ispettore del centro di controllo in sostituzione del responsabile tecnico delle revisioni (art. 13). Una figura altamente specializzata, avente requisiti minimi di competenza e formazione individuati dalla legge (allegato IV al DM ndr) e requisiti ulteriori da definire eventualmente con apposito decreto. A distanza di un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa, non sono ancora stati emanati i decreti attuativi sulla formazione di nuovi ispettori e i corsi di preparazione al conseguimento della qualifica sono stati sospesi in base all’articolo 7 del Decreto direttoriale della motorizzazione n. 211 del 18 maggio 2018. Successivamente, la direzione generale territoriale Nord/Ovest della motorizzazione, con una recente circolare, ha ribadito la sospensione dei corsi regionali chiarendo, inoltre, che la figura del sostituto temporaneo dell’Ispettore, vale a dire l’ex responsabile tecnico, all’interno dei centri di revisione non è più compatibile con la normativa della direttiva europea 2014/45 e che pertanto l’impresa per continuare ad operare in caso di assenza o impedimento del responsabile tecnico, deve necessariamente disporre di un secondo ispettore avente le stesse caratteristiche. In questo scenario, i controlli periodici sui veicoli rischiano di essere completamente bloccati soprattutto in quei centri revisione che hanno un solo ispettore, i quali saranno costretti a chiudere l’attività in caso di un qualsiasi impedimento dettato da malattia o ferie del dipendenti” spiega Vaccarino. Vaccarino conclude confidando in un intervento da parte del dicastero. “Ci consideri a disposizione per ogni approfondimento necessario nelle modalità che riterrà più opportune, anche al fine di rappresentarle compiutamente le difficoltà delle imprese del settore”.