Anche quest’anno la CNA provinciale di Ravenna ha riconosciuto il premio “Sviluppo e Occupazione” a dodici imprese associate che nel corso del 2014 si sono contraddistinte per aver sviluppato la loro attività attraverso un aumento della loro base occupazionale. Per il secondo anno consecutivo è stata aggiunta una sezione speciale per  premiare ulteriori tre aziende associate che si sono contraddistinte nell’arco dell’ultimo decennio per aver aumentato il numero dei lavoratori dipendenti o averlo mantenuto costante nel tempo.

Sono pertanto 15 le aziende premiate in questa 17A edizione della manifestazione e  sono circa 220 le aziende premiate. Si tratta di un riconoscimento importante e non formale perché le imprese associate oggetto del premio – alle quali si eorga il servizio paghe – dimostrano una volta ancora quanta vitalità, quanta forza e potenzialità sono racchiuse nel comparto dell’artigianato e della piccola impresa della provincia.

E lo dimostrano soprattutto attraverso le loro performance di crescita qualitativa e quantitativa, la loro concreta capacità di affrontare le impegnative sfide dei mercati nazionali e internazionali, ma anche e soprattutto per il loro radicamento territoriale, cioè per il loro vero e profondo attaccamento al  territorio in cui operano producendo ricchezza e occupazione. Queste sono le caratteristiche fondamentali di questo segmento di aziende – dell’artigianato e della PMI – che la CNA di Ravenna è fiera di rappresentare.

La CNA lo dichiara con orgoglio, perché tutto questo si è realizzato in un anno, il 2014 che si è purtroppo caratterizzato per aver fornito le performance peggiori praticamente su tutti gli indicatori economici: consistente calo del prodotto interno lordo, aumento della disoccupazione,  consumi interni ai minimi storici, diminuzione del numero delle imprese.

Le previsioni per il 2015 non sono delle più rosee anche se stanno ricominciando a comparire alcuni segni positivi con una ipotesi di crescita minimale del PIL nazionale. In questa situazione di costante difficoltà del sistema economico il dato che ci preoccupa maggiormente riguarda la tenuta del sistema imprenditoriale, in particolare del segmento dell’impresa diffusa.

Al 31 dicembre 2014 erano iscritte in CCIAA di Ravenna 40.734 aziende: la flessione rispetto al 31 dicembre 2013 è stata di circa 150 unità, – 0,35%. Rispetto alla media generale provinciale l’arretramento dal comparto dell’artigianato è risultato più pesante. Nello stesso periodo le imprese artigiane si sono ridotte di circa 210 unità, pari al – 1,9%.

Nonostante tutto, in questi anni difficili,  le imprese hanno compiuto il miracolo, hanno resistito e sono riuscite a stare sul mercato. In un quadro nazionale caratterizzato dalla carenza di politiche economiche e di sostegno sono riuscite a riposizionarsi sui mercati e si sono rafforzate.

Oggi è indispensabile rimettere al centro dell’azione politica l’impresa da cui dipende il lavoro, riducendo su entrambi i fronti la pressione fiscale, ricollocandola in linea con le più competitive economie europee. La ripresa può avvenire solo ridando linfa all’economia reale e pertanto risulta strategico favorire la nascita di nuove imprese dando priorità assoluta ai giovani, alle donne e all’imprenditoria sociale.

Perché se la crisi è ancora presente è altrettanto vero che ci troviamo di fronte a un sistema di piccole imprese che sta resistendo con determinazione, che sta contribuendo alla tenuta economica del nostro territorio e alla sua coesione sociale.

Imprese sicuramente stressate ma non rassegnate!

Alla creazione di questi risultati positivi aziendali hanno influito diversi fattori: il capitale umano, le capacità manageriali degli imprenditori,  il loro sistema relazionale, la voglia di innovare, di internazionalizzarsi e di rafforzare  le relazioni e i legami attraverso la costituzione delle reti tra imprese dei consorzi.

E’ sicuramente fondamentale l’impegno che imprenditori e associazioni stanno mettendo in campo per fronteggiare la crisi, ma oggi ci vuole soprattutto uno sforzo straordinario per accelerare il processo di innovazione del sistema politico e istituzionale  del  Paese che deve passare in primis da un contenimento della spesa pubblica.

E ci vogliono risposte concrete e immediate per i sistema imprenditoriale su diversi fronti: contenimento della pressione fiscale, sblocco del patto di stabilità per rilanciare una nuova stagione di investimenti sul territorio, riduzione dei tempi di  pagamento della  pubblica amministrazione, semplificazione e snellimento burocratico, accesso al credito. Risposte indispensabili per vincere le sfide dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e  per rilanciare il made in Italy.

Pensare al piccolo per innovare in grande, proprio come dice lo Small Business Act della UE.

Non è un semplice slogan, perché dalla crisi dei mercati finanziari e dell’economia virtuale abbiamo sicuramente imparato una cosa fondamentale, cioè che occorre rimettere al centro l’economia reale per far ripartire la crescita del paese.

Queste sono le sfide dell’oggi e del domani. Sfide complesse ed  impegnative ma che debbono essere vinte a tutti costi per portare il nostro sistema economico e sociale sulla strada di un rinnovato sviluppo