filiera matrimoni

Il Decreto Riaperture ha indicato una data di ripartenza per diversi settori, ma non riporta alcuna indicazione per le attività della filiera del wedding e cerimonie, che più di tutti ha bisogno di date certe che consentano una programmazione.  Il decreto è emendabile, quindi è necessario agire subito per ottenere la giusta attenzione”. Ha commentato Michele Cocchi, portavoce regionale Ho.re.ca di CNA Emilia Romagna alla manifestazione che si è svolta ieri, 26 aprile, nelle principali piazze della regione e che ha visto coinvolte le diverse associazioni della filiera delle cerimonie. La richiesta univoca è quella di avere una data certa di ripartenza per il settore.

Il Decreto Riaperture, infatti, non riporta alcuna indicazione per la ripartenza delle attività, collegate alla realizzazione di cerimonie civili e religiose, con un ulteriore gravissimo pregiudizio per le imprese. L’intero comparto delle aziende della ristorazione di catering e banqueting, così come della relativa lunga filiera è rimasto fuori dal decreto varato dal governo per le riaperture in zona gialla. Si tratta di un settore che conta oltre 50mila operatori economici e che dà lavoro a 500mila lavoratrici, lavoratori e professionisti in diverse categorie fermo ormai da mesi.

Cocchi ha continuato il discorso, ringraziando la Regione Emilia-Romagna: “La Regione ha sempre dato grande sostegno alle nostre imprese, attraverso il dialogo costante in questi mesi con CNA Emilia Romagna e le altre organizzazioni regionali.  Purtroppo questo non ha dato ancora il risultato sperato, chiediamo quindi un ulteriore sostegno alla Regione affinché possa portare le nostre proposte al Governo. L’idea condivisa al tavolo regionale è quella di poter prevedere già dal prossimo Decreto una netta separazione tra feste private e eventi organizzati/cerimonie, che vengono erroneamente accomunate nelle disposizioni vigenti. Questa separazione consentirebbe di considerare correttamente i ricevimenti a seguito delle cerimonie come attività organizzate da una o varie aziende che hanno tutti i requisiti, che gestiscono l’evento e che applicano gli specifici protocolli garantendo la sicurezza delle persone invitate e dei dipendenti”.

È intervenuta poi la referente agroalimentare di CNA Emilia Romagna, Claudia Ramiri, che ha aggiunto:“i criteri e le condizioni imposte dal Decreto Riaperture per i servizi di ristorazione devono essere rivisti, il provvedimento prevede infatti la riapertura da lunedì 26 aprile per il consumo al tavolo (esclusivamente in zona gialla), ma solo all’aperto e fino alle ore 22. Soltanto dal 1° giugno sarà possibile svolgere attività al chiuso, ma con l’incomprensibile limitazione delle ore 18. Inoltre, una ulteriore limitazione è quella esplicitata nell’ultima Circolare del Ministero dell’interno, esplicativa del Decreto Riaperture, in cui si prevede che il consumo al banco in fascia gialla sia possibile solo in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”.

Al termine della manifestazione i rappresentanti delle principali organizzazioni sono state ricevute dal presidente della regione, Stefano Bonaccini, che ha ascoltato con attenzione le proposte già espresse e che ha assicurato porterà all’attenzione del Governo: “Auspico che si possa dare al settore una prospettiva chiara, la più ravvicinata possibile, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia e sulla base di protocolli che siamo pronti come Regione a rafforzare, se dovesse servire. Per quanto ci riguarda, stiamo valutando anche la possibilità di ristori regionali. Certo è che il tavolo di confronto in Regione resta aperto, pronti a fare tutto ciò che serva per la ripartenza del settore”.