La Sardegna è agli ultimi posti in Europa per la qualità del contesto istituzionale. Ciò che penalizza in maniera particolare la regione è soprattutto la scarsa imparzialità nell’accesso ai servizi, un fattore che incide direttamente sul benessere dei cittadini e limita il potenziale di crescita e innovazione del settore produttivo. Ad attestarlo è una ricerca del Centro Studi della CNA Sardegna basata sui dati dell’European Quality of Government Index (EQI), l’indice sulla qualità dell’amministrazione pubblica elaborato periodicamente dal Dipartimento di scienze politiche dell’università di Gothenburg che effettua una comparazione tra le 208 regioni (NUTS1 e NUTS2) dei 27 Stati membri dell’Unione.

“Appare improrogabile migliorare il funzionamento ordinario dei servizi pubblici nella nostra regione. Il Pnrr e gli altri piani nazionali ed europei mettono in campo un volume di investimento di portata storica: la possibilità di sfruttare pienamente questa occasione dipenderà dalla capacità di progettazione e realizzazione degli interventi. Senza un adeguato impegno da parte dell’amministrazione pubblica, le politiche di sviluppo locale avranno limitate possibilità di successo”. Ad Affermarlo Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna, che commentano così i risultati emersi dall’indagine del Centro Studi territoriale.

La Sardegna agli ultimi posti in Europa per la qualità del contesto istituzionale: con un valore dell’indice EQI di -1,27, l’isola si posiziona 186ª su 208 regioni.

In relazione al resto d’Italia, la Sardegna è sedicesima, preceduta dal Molise e seguita dalla Puglia.

Per qualità istituzionale la Sardegna è 177ª su 208 regioni, per imparzialità dell’azione pubblica si colloca al 201º posto.

È la quinta regione italiana (54,6%) per Comuni dotati di servizi interattivi, ma è agli ultimi posti per livello formativo dei dipendenti delle amministrazioni locali: solo il 2% di dipendenti ha frequentato corsi di formazione in informatica.

La regione è al 17° posto per numero di bandi di gara sopra soglia con presentazione elettronica dell’offerta.

La Sardegna è tra le regioni più virtuose, in compenso, per rispetto dei tempi previsti per l’attuazione di interventi finanziati con risorse nazionali e comunitarie ma registra un’alta percentuale di opere pubbliche in ritardo con i tempi di attuazione e, con una durata media dei procedimenti legali presso i tribunali ordinari di 490 giorni, è una delle regioni italiane con i tempi della giustizia più lenti.

 

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