“Imprese e mondo della scuola si stanno cercando, ma hanno difficoltà ad incontrarsi. Con questa ricerca abbiamo voluto comprendere concretamente qual è la situazione e partendo da qui vogliamo elaborare azioni che possano colmare le distanze che si sono create. Dobbiamo fare in modo che l’85% delle imprese artigiane che non trovano personale riescano ad incontrare quegli studenti che vorrebbero fare più formazione in azienda. Per permettere questo incontro dobbiamo tutti impegnarci nello sviluppo e la conoscenza degli strumenti messi a disposizione della Regione Toscana, fra i quali i centri per l’impego e gli ITS. Da parte nostra cercheremo anche di far conoscere più da vicino la nostra associazione nel mondo della scuola, FuturARTI è sicuramente il primo passo in questo senso”. Ha affermato Luca Tonini, presidente di CNA Toscana, alla presentazione dei dati di FuturARTI progetto di CNA Toscana in collaborazione con le CNA territoriali e Simurg ricerche.

Secondo la ricerca, che aveva come obiettivo la conoscenza approfondita dei fabbisogni di personale delle imprese artigiane e delle PMI, le necessità dei giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei loro insegnanti, l’85% delle imprese artigiane e Pmi che assumono hanno difficoltà a trovare personale per mancanza di candidature e, spesso, per carenza di adeguate competenze. D’altra parte per il 72% degli studenti che hanno fatto alternanza scuola lavoro (PCTO), ritiene utili le esperienze in azienda.

FuturARTI prende le mosse da una precedente ricerca “Artigiani del Futuro” realizzata da CNA Grosseto nel proprio ambito territoriale e che CNA Toscana ha voluto diffondere a tutto il territorio regionale.

La ricerca aveva come obiettivo quello di definire i fabbisogni professionali e formativi delle aziende aderenti a CNA Toscana, realizzare un modello di collaborazione con gli Istituti scolastici, favorire il passaggio generazionale e creare un Osservatorio Permanente sulle imprese artigiane e sulle PMI. Per questo sono stati proposti tre diversi questionari uno rivolto alle imprese artigiane e PMI sui fabbisogni professionali e sul passaggio generazionale, uno rivolto a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado per capire orientamenti desideri e prospettive future.

I risultati sono stati presentati oggi alla presenza del presidente di CNA Toscana Luca Tonini, Moreno Toigo di Simurg Ricerche, Teresa Madeo dell’Ufficio Scolastico Regionale, Alessandra Nardini Assessora Regionale a Istruzione e Formazione Professionale.

Ai questionari proposti hanno risposto 1521 aziende artigiane aderenti a CNA, 57 scuole secondarie di secondo grado, 1858 studenti e 465 docenti. Dall’incrocio dei dati è emerso che aziende e scuole sono ancora mondi diversi e molto lontani tra loro, ma hanno un forte desiderio di incontrarsi.

Come già avevano detto, analizzando i dati provenienti dai questionari proposti alle imprese, l’85% di queste ha difficoltà a trovare nuovo personale, sia per carenza di candidature sia perché mancano le adeguate competenze. Tutto questo in un quadro dinamico dove circa la metà delle aziende ha assunto nell’anno passato e il 60% prevede di reperire nuovo personale nel corso dei prossimi 12 mesi.

I profili i più ricercati sono quelli di ‘operaio specializzato’, ma si prediligono anche quelle che sono definite soft skills e life skills, spesso carenti nei neo assunti. Per reclutare il personale meno del 20% delle aziende si è rivolta ai centri per l’impiego, più utilizzate le relazioni personali. Riguardo i rapporti con la scuola solo il 23,7% delle aziende li ha attivati e per il 75% di queste l’esperienza è stata positiva. Però anche chi non ha avuto a che fare con gli istituti scolastici sarebbe interessato a stabilire un rapporto, il 58% degli imprenditori vorrebbe instaurare una collaborazione per migliorare la formazione degli studenti e sviluppare progetti ed iniziative comuni.

Dal punto di vista del mondo dei giovani dai questionari emerge che gli studenti sono interessati ad esperienze al di fuori dalle mura scolastiche e, in particolare, vorrebbero andare più spesso in azienda e per periodi più lunghi. Relativamente alle esperienze di PCTO-alternanza scuola lavoro obbligatoria per il triennio il 31% degli studenti dichiara di non averla ancora fatta e solo il 52% di chi l’ha fatta è stato in azienda. In ogni caso le esperienze di PCTO sono ritenute utili dall’72% di coloro sono stati in azienda. Il 41% dei giovani dichiara inoltre di non aver mai avuto esperienze di orientamento durante il percorso di studi. Circa il 25% non conosce i percorsi formativi post-diploma, il 21% non conosce gli sbocchi lavorativi offerti dal Diploma e il 42% non conosce le opportunità lavorative offerte dal territorio; il 43% non ha alcuna conoscenza dei canali per trovare lavoro; il 47% non sa cosa siano i Centri per l’Impiego; l’89% non sa cosa siano le associazioni di categoria.

Dai dati provenienti dai questionari dedicati agli studenti emerge infine un dato particolarmente interessante che segnala una forte propensione all’imprenditorialità: più del 57% degli studenti sarebbe, infatti, interessato ad avviare un’attività autonoma, considerata un’opportunità per avere libertà, indipendenza e possibilità di realizzarsi, più che per le possibilità di guadagno.